70 anni di Virtus – Le Origini

La Virtus Bagnolo nacque nella mente e nelle idee di Guido Mora, il suo fondatore, già nel 1945, in coincidenza con il suo arrivo nella Bagnolo in Piano dell’immediato dopoguerra.

Guido Mora, assieme a pochi volenterosi, tra i quali il professore Renato Galleno, si adoperò per promuovere la pratica sportiva tra i ragazzi di Bagnolo appena usciti dalla tragica esperienza della guerra. Fin dagli inizi del suo operato, ispirato ai valori e ai principi di S.Giovanni Bosco, trovò un fattivo collaboratore nel prevosto di Bagnolo, don Giuseppe Barbieri, il quale, mediante una guida discreta e fatta per lo più di piccoli consigli, gli affidò i pochi ragazzi che allora frequentavano la parrocchia. I giovani abbracciarono con entusiasmo le iniziative promosse da Guido e sotto la sua supervisione diedero vita alle prime, informali, squadre di calcio.

Nel 1945 da una costola dell’Azione Cattolica era nato il Centro Sportivo Italiano, e con esso la possibilità di offrire a migliaia di ragazzi il fascino di un campionato vero, ma protetto dagli eccessi e dalle esagerazioni di una pratica sportiva agonistica che già allora si dimostrava indifferente alla crescita morale oltre che fisica dei ragazzi.

L’adesione al CSI richiedeva una “condotta morale irreprensibile”, una sfida che Guido Mora decise di cogliere, affiliandosi al comitato di Reggio Emilia.

Il nome della società venne proposto da Canzio Dallari, desideroso di confrontarsi con i suoi compagni in un campionato vero e proprio, e con la benedizione di don Giuseppe Barbieri nel 1948 nasceva ufficialmente l’Unione Sportiva Virtus.

Guido Mora 1949

Erano anni difficili, dove anche solo possedere un pallone era un lusso e per comprarlo si organizzava una lotteria, figurarsi avere scarpini da calcio o divise di gioco.

La leggenda narra quindi che don Giuseppe, su richiesta dello stesso Guido, fece più volte domanda di aiuti economici direttamente al Vaticano, tramite il Vescovo reggiano Beniamino Socche.
La Santa Sede rispose inviando denaro e, in una occasione, due mute di maglie, una da pallavolo e l’altra da calcio. Per la Virtus fu la nascita, ufficiale quanto casuale, dei colori sociali: le maglie avevano le tonalità della divisa delle guardie svizzere, giallo e blu, gli stessi colori che ancora oggi vestono le squadre della società.

Come per ogni società di calcio agli inizi, si pose subito anche il problema di un campo su cui poter giocare. Don Giuseppe convinse così il postino del paese a vendergli il campo tenuto a orto che coltivava su Via S.Giovanni Bosco e Guido si adoperò immediatamente per renderlo idoneo alla pratica sportiva. Venne tracciata una pista da corsa lungo tutto il perimetro e per sostenerne le spese di mantenimento furono piantati numerosi pioppi tutt’intorno, che anni dopo vennero tagliati per venderne la legna. Il campo parrocchia le divenne ben presto la meta preferita per chiunque volesse dare un calcio al pallone, fossero essi bambini (solo se prima erano stati a messa o a lezione di catechismo…) o adulti usciti dal lavoro.

Negli anni successivi, l’attività della Virtus si aprì a molte altre discipline sportive, dalla pallacanestro
alla pallavolo, dall’atletica al gioco delle bocce, dalla corsa campestre al ping-pong (non ancora tennis tavolo), cercando di sfruttare il più possibile gli spazi parrocchiali, tutte promosse da Guido Mora allo scopo di avvicinare i giovani e fargli
conoscere Gesù. L’opera di evangelizzazione di Guido si scontrava inevitabilmente con il diffuso anticlericalismo
espresso dalla maggioranza del paese ma, alla fine, non erano pochi coloro che si fidavano e lasciavano comunque andare i
propri figli in parrocchia.

Col tempo arrivarono anche la stima e la gratitudine, quella che ancora oggi provano per Guido Mora le centinaia di uomini e donne passate dall’oratorio della parrocchia di Bagnolo nel corso di 70 anni.

HANNO DETTO DI NOI….

BAGNOLOTTANTA, Dicembre 1994
SPORTS, 22.12.1960
SPORTS, 25.02.1961
SPORTS, 29.09.1968
SPORTS, 28.03.1969
QUI BAGNOLO, Giugno 1995
IL PUNTO, Luglio 1996